Questa guida su come funziona una stampante ad aghi è rivolta a coloro che desiderano comprare una periferica robusta, economica e affidabile. Le stampanti ad aghi sono usate ancora in qualche ufficio, sebbene siano considerati articoli obsoleti deputati solo alla stampa in continuo.
Specifiche di una stampante ad aghi
Oggi esistono articoli più moderni rispetto alle stampanti ad aghi, ma sapere come funzionano può essere utile a tutti coloro che non le hanno mai sentite nominare. È risaputo che la robustezza di queste periferiche non è stata ancora eguagliata da nessuna, pertanto sono utilissime in caso di stampa intensiva.
Sono ancora usate nei grandi uffici e in molte piccole e medie imprese che hanno necessità di stampare solamente in bianco e nero spendendo pochissimo. Una stampante ad aghi costa molto meno di mantenimento rispetto a tutte le altre e si può dire senza dubbio che è la periferica di stampa più economica che ci sia.
Il prezzo iniziale non è particolarmente basso, soprattutto se si tratta di periferiche in formato A3, quindi grandi e per uso professionale.
Il costo di mantenimento di una stampante ad aghi è nell’ordine di una manciata di euro quando si esaurisce il nastro. Perfino il consumo energetico è molto ridotto sia in stand-by che a pieno funzionamento. Nelle specifiche è sempre menzionato il consumo, dato che sono progettate per funzionare dalla mattina alla sera.
La dimensione si misura in colonne e la risoluzione in CPI o DPI. La risoluzione è determinata dalla testina di stampa che può avere un certo numero di aghi: più sono e più sarà alta.
Funzionamento di una stampante ad aghi
Il funzionamento di una stampante ad aghi è basato su una matrice metallica di aghi che battono su un nastro inchiostrato per formare le lettere. Il nastro va sostituito una volta che ha esaurito l’inchiostro ed è garantito per un certo numero di milioni di battute. Questo parametro è importante per valutare il consumo di una stampante ad aghi, sebbene i nastri costino molto poco.
Gli aghi sono allineati verticalmente ed ognuno è comandato da un magnete che lo spara contro il nastro a seconda di cosa scrivere. Una volta che è stata completata una riga, la testina di stampa ritorna verso sinistra e procede con la riga successiva.
A seconda del modello, una stampante ad aghi può imprimere la carta anche quando ritorna indietro e in questo caso si chiama a doppia stampa.
Il ticchettio degli aghi e il movimento della testina producono un rumore caratteristico, un tempo frequente in tutti gli uffici. Oggi le periferiche ad impatto hanno lasciato spazio a quelle termiche che però non sono sparite del tutto. Le stampanti laser sono più veloci e silenziose, tuttavia possono stampare un foglio per volta e non sono progettate per i moduli in continuo.
Una stampante ad aghi è in grado di stampare simultaneamente molte copie grazie ai fogli di carta a rotolo, quelli che hanno una striscia strappabile con dei buchi laterali per trascinare la carta.
Evoluzione e tempi moderni
Le prime stampanti ad aghi sono comparse sul mercato negli anni ’70 con la diffusione dei PC. Ricordiamo che prima di tale data i computer occupavano un’intera stanza e funzionavano con le schede.
I primi modelli avevano una matrice con 7 o 18 aghi, davvero pochi per una stampa ad alta risoluzione.
In seguito, con l’entrata in commercio delle stampanti a 24 aghi si sono diffuse a livello capillare ovunque, fino a diventare la norma negli uffici. Attualmente le testine di stampa più comuni hanno 36 aghi e sono in acciaio. Ovviamente la stampa è in bianco e nero.
Esistono stampanti ad aghi a colori che hanno quattro nastri con i colori ciano, magenta, giallo e nero, ma sono poco diffuse perché non rendono certamente come quelle a getto di inchiostro. Per quel che riguarda la manutenzione l’unica sostituzione da fare è quella del nastro quando è finito, considerando che dura moltissimo tempo.
Il nastro costa poco e si trova anche compatibile, dal prezzo davvero irrisorio. Il consumo di elettricità è decisamente contenuto ed è sempre specificato nelle schede dei prodotti. Chi compra una stampante ad aghi lo fa perché deve realizzare tanti fogli scritti in multi copia e vuole farlo spendendo meno possibile.
Carta per stampante ad aghi in formato A3.
Le stampanti ad aghi oggi sono ancora usate?
Oggi la tecnologia di stampa ad aghi è considerata da tanti obsoleta e poco conveniente, anche perché i pezzi di ricambio si trovano con una certa difficoltà. Una stampante ad aghi ai giorni nostri costa dai 200 euro in su e il prezzo è proporzionale alla dimensione e alla risoluzione.
Le stampanti ad aghi sono ancora usate, altrimenti non sarebbero vendute. I motivi per acquistarle sono quelli menzionati nel paragrafo precedente, ossia necessità di stampare multi copie dello stesso foglio contemporaneamente e usare fogli in modulo continuo.
Il risparmio di mantenimento è un’altra caratteristica fondamentale ed è altrettanto importante avere necessità di imprimere solamente fogli scritti in bianco e nero. Ci sono stampanti ad aghi portatili, molto utili per chi lavora in movimento.
