Se non sai cos’è una stampante ad aghi probabilmente non sei mai stato in certi ambienti lavorativi. Oggi in ambito domestico sono praticamente scomparse per lasciare spazio alle inkjet e a quelle laser. Negli uffici e in molti spazi professionali si usano ancora perché presentano numerosi vantaggi rispetto alle altre. Questa guida sarà conclusa da un video dove potrai vedere una stampante ad aghi in azione. Per qualcuno sarà un tuffo nel passato, per qualcun altro la scoperta di nuove potenzialità di stampa.
Storia delle stampanti ad aghi
Le stampanti ad aghi sono state inventate nel 1970 dall’azienda Centronics, una multinazionale americana chiusa nel 1987. Questo tipo di stampa viene detto ad impatto e, se vuoi trovare qualche notizia su Internet, avrai più risultati digitando le parole dot matrix.
La traduzione è a matrice, infatti il funzionamento di una stampante ad aghi si basa su una matrice di punte metalliche allineate. Sulla punta di ognuna c’è un elettromagnete che le separa da un nastro inchiostrato.
Gli aghi vengono impressi sul nastro interposto al supporto da stampare, lasciando una serie di puntini ravvicinati che compongono la lettera o l’immagine. Alla fine di questo articolo c’è un video con una stampante ad aghi mentre produce immagini e scritte. I nostalgici risentiranno il tradizionale rumore che le ha contraddistinte fino a non molti anni fa.
Oggi queste periferiche non sono del tutto scomparse perché si trovano in tanti ambiti lavorativi. Hanno la caratteristica di poter stampare molto rapidamente in maniera economica una serie di fogli in continuo. Questo serve soprattutto quando bisogna creare fatture, codici a barre, documenti di trasporto o ricevute.
Difficilmente qualcuno si mette in casa una stampante ad aghi, anche perché non costano poco dato che sono concepite per le aziende.
Funzionamento
Queste periferiche sono usate soprattutto per stampare moduli, fatture e documenti che non abbiano bisogno di risoluzione particolarmente elevata. Una stampante ad aghi funziona mediante l’impatto della matrice sopra un nastro inchiostrato e dunque sulla carta.
Dal momento che c’è l’impatto, si possono stampare più copie del medesimo foglio, come accade spesso per tante pratiche burocratiche.
Alcune professioni come quelle legali necessitano di stampare su moltissimi fogli di carta ed una stampante ad aghi è la periferica ideale. Gli aghi che battono sul nastro di inchiostro si spostano da una parte all’altra in continuazione, producendo un caratteristico ticchettio. È stato proprio questo rumore a dare la spinta agli sviluppatori per inventare nuove stampanti più silenziose.
Il rumore prodotto, soprattutto dai primi modelli, era veramente elevato ed in uffici molto grandi con tante stampanti in funzione contemporaneamente creava persino problemi all’udito. Queste stampanti vengono ancora oggi usate perché la loro caratteristica peculiare è la durabilità.
Caratteristiche da considerare
Per valutare una stampante ad aghi bisogna conoscere alcune cose, prima tra tutte il numero di aghi. Le più diffuse sono a 9 aghi, ma ne esistono molti modelli, persino quelle ad un ago che sono state le primissime uscite sul mercato.
Le stampanti a 24 aghi sono considerate di alta fascia e sono usate dagli studi medici o nelle aziende.
I produttori più noti sono concentrati su questo tipo di stampanti, sebbene anche le 9 aghi siano piuttosto diffuse. Naturalmente cambia il prezzo, che diventa ancora più elevato in quelle al 18 o 27 aghi. Sono poche le aziende che vendono stampanti a 18 aghi, mentre quelle a 27 aghi sono un’esclusiva di Apple ed offrono la maggiore risoluzione possibile attualmente sul mercato.
Un’altra caratteristica da tenere in considerazione nella stampante è la velocità, un aspetto fondamentale perché cambia parecchio da un modello all’altro. La velocità è misurata in caratteri per secondo, in gergo CPS (Characters Per Second). Nei lavori dove contano la quantità e la velocità di stampa è una specifica molto importante.
La qualità della stampa è direttamente proporzionale al numero di aghi della testina di stampa e la vita media di una stampante ad aghi è assai più lunga rispetto alle altre. Altrettanto utile è la possibilità di cambiare la dimensione del formato di carta da inserire. Come già accennato, si possono stampare anche moduli multistrato usando carta carbone per risparmiare tempo e denaro.
Come usare una stampante ad aghi
Usare una stampante ad aghi è abbastanza semplice. Innanzitutto nella confezione oltre al cavo e al CD di installazione devono essere presenti il nastro e la guida per inserire la carta. Ovviamente non possono mancare le istruzioni, sebbene si possano trovare anche su Internet nel sito del produttore.
Nelle stampanti ad aghi vi sono due fessure che servono per inserirci la guida per la carta compresa nella confezione. Non resta che installare il software sul computer e collegarci la periferica mediante il cavo in dotazione, quindi inserire l’altro cavo nella presa di corrente. Una volta installata, la stampante ad aghi è pronta per funzionare.